“Esistono le isole lontane? Sì, esistono. Sono dentro di noi e non ce ne accorgiamo – o, forse, ce ne dimentichiamo – dimentichiamo d’essere nati liberi .”
Sergio Albeggiani – Le Isole lontane
Una vita gloriosa, una grande avventura, epica, romantica. L’ultimo ormeggio a Las Palmas nel 1989, il ritorno a Palermo e l’abbandono. Fino ad oggi.
Porticello, Aprile 1989. Lisca Bianca, un Carol Ketch in legno realizzato in un cantiere locale, è in partenza per il secondo giro del mondo. I coniugi Albeggiani, più che sessantenni e di ritorno da tre anni di navigazione in giro per il globo sono pronti a mollare nuovamente gli ormeggi.Certo, l’opera è stata ardua, difficile trovare finanziatori e aiuti: costruire una barca resistente, stabile, sicura, “da abitare”.Con passione e sapienza, difficoltà e sacrificio ma che rappresenta il sogno di una vita, libera perchè semplice.
L’allora sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presenzia la partenza insieme ad oltre mille cittadini e uno stuolo di imbarcazioni accompagna LiscaBianca fuori dal porto fin quando i due alberi di Lisca Bianca svaniscono all’orizzonte. L’Assessorato Regionale al Turismo, il Comune di Palermo e alcune imprese locali supportano ampiamente il progetto: Lisca Bianca sarà un ambasciatore dei prodotti e della cultura Siciliana nelle isole più lontane. Inoltre il diario di bordo scritto dai coniugi Albeggiani verrà pubblicato da Brotto Editore con il titolo Le Isole Lontane e diverrà un prezioso riferimento per molti navigatori oceanici. I due non completeranno mai il loro secondo giro del Mondo perché un malore si porterà via Sergio a Las Palmas. OGGI, ad oltre trent’anni dalla prima partenza, è ben nota l’avventura dell’audace coppia, una delle rarissime e romantiche imprese marinare siciliane, così radicale da lasciare una forte impronta nell’immaginario collettivo. LiscaBianca, invece, rientrata a Palermo ha subito un progressivo deterioramento a causa dell’abbandono per molti anni, rischiando la demolizione. Francesco Belvisi, yacht designer, ed Elio Cascio, sociologo e mediatore penale, decidono di unire la comune passione per la vela e le rispettive specifiche competenze per fondare l’associazione Lisca Bianca ed organizzare il recupero e la valorizzazione dell’imbarcazione e della sua storia. La famiglia Albeggiani sposa con passione il progetto e decide di cedere LiscaBianca all’omonima associazione con l’impegno, una volta ristrutturata, di finalizzarne le attività a scopi sociali e di promozione della cultura marinara (crociere didattiche, laboratori di educazione ambientale, vela-terapia, etc). Scopo del restauro è, infatti, il re-utilizzo di LiscaBianca per l’integrazione e l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati – giovani in difficoltà e/o a rischio di devianza, accolti all’interno di comunità per minori, strutture di prima accoglienza, comunità per tossicodipendenti, centri aggregativi, disabili psichici e fisici – utilizzando quali “strumenti” educativi e terapeutici il mare e la navigazione. Navigare è infatti un modo per imparare a stare insieme, per riscoprire valori importanti e fondamentali come la collaborazione, l’aiuto reciproco, la solidarietà, il senso di responsabilità verso gli altri, l’amore per la natura. Verrà avviato un progetto di restauro e riutilizzo che prevede:
- Formalizzazione della cessione di LiscaBianca da parte della famiglia Albeggiani; ✓
- Smontaggio dei pezzi in legno movibili e trasporto all’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo; ✓
- Restauro ad opera dei ragazzi detenuti, sotto la guida di un Maestro Artigiano e del Responsabile Tecnico del Progetto;
- Trasporto di LiscaBianca presso la comunità terapeutica per tossicodipendenti di Sant’Onofrio (Trabia) gestita dall’Istituto Don Calabria; ✓ (guarda il video)
- Realizzazione di un laboratorio di restauro dell’imbarcazione in cui saranno inseriti in qualità di tirocinanti gli ospiti della comunità terapeutica e/o utenti segnalati dai servizi socio-educativi del territorio; ✓
- Restauro dello scafo e delle parti strutturali, ricostruzione ex-novo delle parti non recuperabili ad opera degli utenti, sotto la guida del Mastro d’Ascia, del Responsabile del Cantiere e del Responsabile Tecnico del Progetto;
- Varo e utilizzo di LiscaBianca per scopi sociali, educativi e culturali;
- Realizzazione di interventi e allestimenti non invasivi finalizzati allo sviluppo della sostenibilità ambientale in ambito nautico.